Big Data, liberare il valore delle informazioni

Big Data, liberare il valore delle informazioni

Ogni giorno produciamo un impressionante volume di informazioni, il cui valore potenziale è elevatissimo: il motore dell'economia e dell'innovazione dei prossimi anni sarà la capacità di analizzare e correlare queste informazioni

di pubblicato il nel canale Scienza e tecnologia
 

Introduzione

E' indicativamente a partire dagli anni '60 che è nato il concetto di "società dell'informazione", evolutosi e perfezionatosi nel corso degli anni ma che fin da subito ha avuto lo scopo di descrivere una società in cui l'economia viene per gran parte basata sulla manipolazione e sullo scambio, appunto, dell'informazione.

Più o meno contemporaneamente il progresso tecnologico scientifico ha gettato le basi di ciò che oggi vengono indicate come "information technologies", ovvero le tecnologie in grado di trattare l'informazione. Ed è proprio l'evoluzione di queste tecnologie, che hanno nel corso dei lustri assunto un carattere pervasivo (se non, financo, invasivo) ad aver dato luogo ad un vero e proprio mercato dell'informazione, dove quest'ultima assume un valore strategico nell'elaborazione e nell'innovazione di beni e servizi.

Le tecnologie dell'informazione ci hanno condotto in un'era dove la produzione, la condivisione e la fruizione delle informazioni fanno ormai parte della quotidianità e di cui spesso siamo attori quasi inconsapevoli: è ormai pressoché inevitabile non lasciare una traccia digitale di molte delle azioni che compiamo tutti i giorni, un'impronta fatta di una complessa associazione di 0 e 1, un agglomerato di bit, ovvero l'unità fondamentale dell'informazione.


Mike Lynch, CEO e fondatore di Autonomy e Vice-President of Information Management per HP

Con l'esplosione della quantità di informazioni nel mondo, la capacità di analizzare e correlare queste informazioni sta diventando un elemento basilare della competizione, a sostegno della crescita, della produttività e dell'innovazione. Informazione in sbalorditive quantità, delle più variegate tipologie e con una velocità di circolazione impressionante: sono queste le carattersiche dei cosiddetti "Big Data", un binomio di termini che è entrato nell'uso comune a partire dallo scorso anno, sebbene la sua introduzione risalga indicativamente all'inizio del nuovo millennio.

Sul tema dei Big Data abbiamo la possibilità di proporvi nelle prossime pagine, in corsivo e rientrato, un contributo di Mike Lynch, Vice-President of Information Management in HP nonché CEO e fondatore di Autonomy, realtà britannica nata nel 1996, salita lo scorso anno agli onori delle cronache per via dell'acquisizione proprio da parte di HP, per un'operazione del valore di oltre 10 miliardi di dollari.

 
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