Cloud computing? Le aziende americane vanno in Svizzera
La scoperta del programma PRISM sta spingendo molte aziende americane a rivalutare le proprie soluzioni per hosting e cloud computing lontano dal suolo nazionale. La direzione è quella dei provider svizzeri, coperti da una struttura legale che impedisce accessi non autorizzati ai dati dei clienti
di Paolo Corsini pubblicata il 08 Luglio 2013, alle 10:31 nel canale MercatoIl cloud computing con fornitori nord americani è diventato meno appetibile per molte aziende? Sembrerebbe di si, e la causa di questo non è di certo la qualità del servizio fornito quanto il possibile intervento da parte della NSA; la National Security Agency degli Stati Uniti.
Il programma PRISM della NSA, la cui esistenza è stata pubblicamente rivelata nelle scorse settimane con le rivelazioni di Edward Snowden, utilizza infatti il Foreign Intelligence Surveillance Act per poter ottenere dai principali provider nord americani informazioni e dati riferiti ai propri clienti. La stessa dinamica può essere messa in moto anche con riferimento a contratti di cloud computing, grazie ai quali informazioni digitali di proprietà di privati e aziende possono venir in qualche modo lette anche dall'NSA senza che i clienti di questi servizi ne vengano a conoscenza.
Da questo la ricerca di soluzioni alternative, nella forma di servizi di cloud computing che non possano venir violati in questo modo. La ricerca di una sorta di paradiso fiscale digitale porta allo stato cuscinetto per eccellenza, la Svizzera. Artmotion è un'azienda svizzera di hosting che ha dichiarato di aver registrato un incremento del 45% nel fatturato di servizi di hosting e cloud nelle settimane seguenti alla pubblicazione delle informazioni legate al programma PRISM. Questo non ci pare essere un caso.
Perché la Svizzerà? Questa nazione non è entrata all'interno della Comunità Europea e pertanto non deve sottostare alle normative europee riferite alle richieste di dati per indagini legali. E' possibile avere accesso ai dati contenuti in un datacenter svizzero solo se il fornitore riceve un ordine dalla corte che provi che l'azienda chiamata in causa, cliente del provider, sia colpevole o responsabile diretta di un reato. Questo rende sicuramente più complessa la procedura e allontana lo spettro che i propri dati digitali possano venir letti a propria insaputa da terzi, a prescindere dal fine.
Già alcuni anni fa alcuni provider svizzeri avevano esteso i propri servizi decidendo di spostare i propri datacenter all'interno di caveau di banche: quale luogo più sicuro, questo avevano pensato, per riporre i propri dati sensibili che lo stesso ambiente nel quale si conservano denari e preziosi?
19 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPS: sarebbe stata una gran cosa se l'europa avesso concesso a snowden lo status di rifugiato politico.
Gli stipendi sono più che doppi, dipende dalla zona. Peccato però che siano proporzionali al costo della vita e se non ci sei mai stato ti conviene farti un giro per capire...
Discorso diverso se uno decide di fare il frontaliere, allora lì si che la faccenda è vantaggiosa.
Discorso diverso se uno decide di fare il frontaliere, allora lì si che la faccenda è vantaggiosa.
Si la vita é piu' cara, ma neanche troppo di piu', dipende molto dalla città in cui ti trovi e dal cantone. Se vivi a Roma o a Milano ad esempio non é che spendi poco d'affitto ...
Ma visti i rapporti tra Canada ed Usa, evidentemente anche questa soluzione non era esente da rischi.
Penso che diversi Paesi nel mondo potrebbero fare affari fornendo servizi di mail/cloud/voip su scala mondiale, grazie alla loro legislazione "adeguata" (penso anche all'Islanda o ad Antigua).
Gli affitti magari non sono tanto più alti rispetto a Roma o Milano, a patto di evitare città come Ginevra dove tutto costa in maniera folle, il problema è tutto il resto che costa sensibilmente di più (benzina esclusa).
Ci sono stato giusto 10 giorni fa e parlando con italiani che lavorano lì mi raccontavano appunto che gli stipendi sono commisurati al costo della vita (inteso come andare andare a fare la spesa e le altre spese necessarie) ma poi i prezzi immobiliari siano fuori da ogni logica e infatti tanta gente vive in affitto per tutta la vita... Per inciso, non si vive male eh ma non è che uno che si trasferisce lì dall'Italia fa una vita agiata.
Chiaramente alla fine della fiera non si vive male altrimenti sarei nel mio salento e non qui, ma miliardari non si diventa, si vive più che dignitosamente e soprattutto trovare un lavoro non è un incubo.
Altra grossa differenza che noto soprattutto con il nostro sud è che qui in una famiglia non esiste che lavori solo una persona, con un solo stipendio si fa molta fatica anche qui, e parlo di stipendi diverse volte più grandi di quelli medi italiani.
Chiaramente alla fine della fiera non si vive male altrimenti sarei nel mio salento e non qui, ma miliardari non si diventa, si vive più che dignitosamente e soprattutto trovare un lavoro non è un incubo.
Altra grossa differenza che noto soprattutto con il nostro sud è che qui in una famiglia non esiste che lavori solo una persona, con un solo stipendio si fa molta fatica anche qui, e parlo di stipendi diverse volte più grandi di quelli medi italiani.
Ecco, come volevasi dimostrare
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