Dal 2015 Samsung e TSMC per i SoC Apple a 16 e 14 nanometri
Le indiscrezioni provenienti dall'oriente affermano che nel giro di due anni la Mela avrà suddiviso in maniera consistente la produzione dei propri SoC tra l'azienda taiwanese e quella coreana, passando inoltre al processo produttivo di tipo FinFET
di Andrea Bai pubblicata il 19 Dicembre 2013, alle 14:31 nel canale Scienza e tecnologiaSamsungApple
Nuove informazioni provenienti da Taiwan indicano che Apple non solo ha intenzione di diversificare i fornitori per la prossima generazione di processori A-Series, ma che la compagnia intende inoltre compiere un balzo in avanti in direzione di un processo produttivo più avanzato.
Secondo quanto si apprende, pare che sarà la fonderia taiwanese TSMC a gestire dal 60% al 70% della produzione dei SoC di Apple nel 2015 mentre la restante parte sarà assegnata alla coreana Samsung, che attualmente è il principale partner produttivo della Mela per quanto riguarda la realizzazione dei processori destinati ai dispositivi iOS.
Oltre alla modifica del parco fornitori, la Mela sembra intenzionata a portare avanti lo sviluppo dei SoC di prossima generazione pensando all'impiego di un processo produttivo a 14 o 16 nanometri di tipo FinFET. Il SoC Apple A7 che equipaggia iPhone 5s, iPad Air e iPad mini Retina è realizzato da Samsung con processo produttivo a 28 nanometri, con transistor planari.
Apple dovrebbe inoltre preparare la produzione del chip A8 di prossima generazione utilizzando il processo produttivo a 20 nanometri di TSMC nel corso del 2014. TSMC ha di recente iniziato ad avviare le linee produttive a 20 nanometri con Apple che, secondo gli analisti, potrebbe contribuire al 10% del fatturato di TSMC per il 2014.
Proprio nei giorni scorsi il CEO di TSMC Mark Liu ha affermato che la fonderia sta lavorando per poter essere pronta alla produzione 16nm FinFET per la fine del 2014, mentre la coreana Samsung dovrebbe essere disponibile nella medesima finestra temporale con il processo a 14 nanometri.
In ogni caso è bene osservare che il passaggio verso processi produttivi FinFET, che implica la realizzazione di transistor tridimensionali, è più complesso rispetto alla semplice transizione tra i 28 e i 20 nanometri dove i transistor sono planari. Allo stato attuale delle cose l'unica realtà in grado di realizzare dispositivi FinFET in volumi commerciali è Intel.
47 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoGli altri invece cosa faranno? Continueranno a progettare SoC a 28nm?
Non credo. Tutti faranno SoC con il miglior processo produttivo disponibile, quindi oltre a Apple tutti staranno già progettando i propri SoC per i 20 e i 16nm.
Il fatto è che Apple non è in concorenza con nessuno, quindi può permettersi di sfornare un SoC come le pare a piace, pure peggiore degli altri.
Non ho capito. Apple è una azienda fabless come molte altre. Cosa vuol dire "non è in grado di produrre"? Se intendi fabbricarselo in casa neanche Qualcomm lo è. E quindi?
La parte interessante è quella relativa ai 16nm alla fine del 2014. Vuol dire arrivare a fare concorrenza diretta a Intel con i suoi 14nm. Se la qualità del processo sarà più che buona la vedo dura (anzi durissima) per Intel riuscire a entrare nel mondo mobile se si ostina a usare l'architettura x86.
E questo apre la porte alla realizzazione di processori decisamente più complessi e performanti anche in campo non mobile. Il 2015 potrebbe essere un anno interessante.
Comunque non mi è chiaro quali problemi avrebbe Intel con la sua architettura x86, visto che di recente ha abbracciato anche il settore embedded (con Quark), e le sue soluzioni coprono fino al mercato HPC (con Knights Corner, adesso, e la prossima incarnazione che arriverà a breve).
La chiave di lettura è già stata espressa: i processori (dispositivi, in generale) diventano sempre più complessi -> molti più transistor da impaccare -> la x86 tax diventa sempre meno rilevante.
D'altra parte ciò è diretta conseguenza dell'evoluzione del mercato: gli utenti si aspettano sempre di più (o, viceversa: le aziende invogliano gli utenti a volere sempre di più, per cui ciò porta necessariamente a prodotti che offrono prestazioni superiori, e quindi a chip più complessi. Da cui la conseguenza logica di cui sopra...
Vero che Apple si è differenziata a sufficienza da poternsene quasi fregare della potenza dei SOC montati sugli Smartphone, però con l'A7 ha dimostrato di saper arrivare prima degli altri con un ottimo SOC (che va come e meglio di quelli della concorrenza con metà dei core e della frequenza, e tiene bene nei consumi).
@cdimauro
É l'architettura x86 in se che è poco adatta a questo ambito, le scelte di progettazione e il ciarpame che si porta dietro per motivi di compatibilità la rendono intrinsecamente meno efficiente dei concorrenti ARM.
Finora se l'è cavata grazie al vantaggio sul processo produttivo e la bontà delle sue tecnologie di risparmio energetico, ma ora il pprimo vantaggio si sta notevolmente assottigliando e potrebbe arrivare a perderlo del tutto.
Però se vuoi una trattazione più completa (ma decisamente più tecnica), ho scritto una serie di 9 articoli sull'aspetto "legacy" di x86. Qui trovi il link all'ultimo, in cui trovi poi i link agli altri 8. In questo modo puoi ponderare meglio quest'aspetto di quest'architettura.
La chiave di lettura è già stata espressa: i processori (dispositivi, in generale) diventano sempre più complessi -> molti più transistor da impaccare -> la x86 tax diventa sempre meno rilevante.
Questo se non consideri l'altra tassa, ovvero la Intel tax.
Intel vorrebbe idealmente arrivare nel settore dei dispositivi mobili a fare come fa ora nel settore delle cpu per desktop/notebook/server, ovvero essere il monopolista di fatto nella fornitura di cpu ed essere lei a dettare i termini ai clienti produttori di hardware.
Con ARM invece non c'è tale rischio, nel momento in cui un fornitore di cpu ARM inizia a fare giochini sul prezzo e favoritismi sgradevoli, il cliente può rivolgersi ad altri per i prossimi prodotti o anche "fare da se".
O forse sta sfornando dei buoni prodotti, per cui i clienti riescono ad avere finalmente una valida alternativa, in un mercato dominato da ARM e dalle sue architetture.
Infine nel settore desktop, ecc. Intel non è monopolista, ma occupa una posizione dominante. E non è certo colpa sua se da tempo AMD ha gettato la spugna e non offre soluzioni competitive a livello prestazionale e/o di consumi.
Attualmente il vantaggio che vedo riguardo ad ARM è la possibilità di licenziare l'architettura, per poi poterci fare quello che vuoi. Infatti vediamo come Apple e Qualcomm offrano soluzioni ARM, ma basate su una loro personalizzazione dell'architettura.
Questo ritengo essere il vero, concreto vantaggio di ARM sul Intel. Non so se Intel farà mai la stessa cosa. Considerata la sua storia, la vedo difficile. Ma è soltanto il mio personalissimo parere.
C'è, però, da dire che molti produttori, pur acquisendo una licenza ARM, non propongono delle soluzioni personalizzate; eppure vendono lo stesso e sono competitivi. Per cui non è una condizione necessaria per poter sfondare...
Sbaglio o il grosso delle quote acquisite riguarda tablet su cui gira Windows 8.x per x86 ?
O forse è la retrocompatibilità con software x86 già sviluppato ?
Infatti ho scritto "monopolista di fatto", considera che anche quando AMD aveva le cpu più competitive non ha potuto sfruttare la cosa perchè Intel aveva già accumulato un tale vantaggio in capacità produttiva e cassa che AMD da un lato non era in grado di coprire da sola la richiesta del mercato e dall'altro non aveva le risorse finanziare per costruire (in 3..4 anni) gli impianti per competere anche sul lato quantitativo.
In contemporanea Intel stava portando avanti lo sviluppo di due linee di processori completamente differenti (i Pentium 4 ed i Pentium M da cui poi derivarono i successivi modelli) e sfruttando il suo vantaggio produttivo e finanziario per non perdere troppe quote di mercato.
Questo ritengo essere il vero, concreto vantaggio di ARM sul Intel. Non so se Intel farà mai la stessa cosa. Considerata la sua storia, la vedo difficile. Ma è soltanto il mio personalissimo parere.
Un altro vantaggio è poter scegliere tra vari fornitori in competizione tra loro che propongono soluzioni che coprono anche nicchie che Intel schiferebbe perchè "troppo piccole o con poco margine".
Maggior numero di alternative e di price point.
Non propongono soluzioni personalizzate perchè hanno già molti fornitori tra cui scegliere in base alle esigenze che hanno.
Ma se necessario possono fare da se.
Invece dall'altro lato hai un unico fornitore con un offerta molto più limitata che riesce molto più facilmente ad imporre il suo prezzo e la possibilità di fare da se proprio non esiste.
O forse è la retrocompatibilità con software x86 già sviluppato ?
Rispondo a entrambe le domande con questo: Samsung Galaxy Tab 3 10.1
Vabbé, devi forzare il significato. Il termine corretto è quello che ho riportato prima.
In contemporanea Intel stava portando avanti lo sviluppo di due linee di processori completamente differenti (i Pentium 4 ed i Pentium M da cui poi derivarono i successivi modelli) e sfruttando il suo vantaggio produttivo e finanziario per non perdere troppe quote di mercato.
Mi pare che proprio il periodo in cui Intel navigava male fu a causa del Pentium 4, mentre AMD col suo Athlon mieteva consensi e vendite. Non mi risultano "shortage" di produzione da parte sua.
Pentium-M arriverà soltanto dopo un bel po'.
Nel frattempo AMD sfornò x86-64 e i suoi Opteron prima e Athlon64 poi, mietendo ancora una volta consensi, sia in ambito desktop che, soprattutto, in quello server. Anche qui non mi risultano shortage.
Per cui AMD le sue occasioni le ha avute, ma non è riuscita a capitalizzare. E anziché sfruttare il vantaggio tecnologico, ha fallito nel presentare i suoi successivi prodotti.
Intel s'è leccata le ferite, e grazie a Pentium-M ha avuto la possibilità di recuperare, e infine sopravanzare AMD. E ricordo che Pentium-M nacque per il settore mobile.
Per cui mi pare che la storia non sia esattamente quella che hai riportato...
Maggior numero di alternative e di price point.
Non mi pare che Intel schifi qualche settore di mercato. Anzi, con l'introduzione di Atom prima e di Quark poi, si stia spingendo ben oltre quelli che storicamente sono stati i settori in cui ha sempre lavorato. Si chiama diversificazione degli investimenti.
Ciò precisato, proprio a motivo di quello che hai scritto i clienti possono scegliere Intel anziché uno dei tanti fornitori ARM: perché c'è competizione e/o per proporre delle alternative.
Ma se necessario possono fare da se.
In teoria potresti avere ragione, ma il fatto che un colosso come Samsung, che possiede licenze ARM e soluzioni proprie, proponga soluzioni basate su processori Intel, credo faccia riflettere parecchio.
Evidentemente le soluzioni di Intel cominciano a muovere un mercato forse un po' troppo appiattito da/su ARM.
E' naturale, se non c'è concorrenza. Vedi settore desktop.
Ma tolto questo, negli altri mercati c'è parecchia concorrenza, e Intel è un fornitore come gli altri. Qui o le tue soluzioni presentano qualche valore aggiunto, oppure puoi fare la fame.
Intel ha ancora molto potere su quei produttori che vendono anche PC.
Non mi pare che ci siano prodotti mobile (che non debbano far girare Windows 8, quindi necessariamente x86) con processori Intel di produttori che non siano legati ad Intel per i computer tradizionali.
É decisamente colpa sua in buona parte. Intel è stata condannata, multata e per di più ha accettato un accordo con AMD per 1,5 miliardi di dollari (briciole rispetto al vantaggio acquistito, ma AMD aveva bisogno di quei liquidi) a causa dei comportamenti scorretti tenuti in passato, e grazie ai quali ha accumulato il vantaggio attuale.
Cerchiamo di non dimenticare la storia.
A mio parere sarebbe ora che qualche ente di tutela della concorrenza imponesse ad Intel di "liberalizzare" la licenza x86, così da permettere a chiunque di investire in questo campo, e non solo a quelli che sono comodi per Intel.
Sono comunque curioso di vedere come si comporteranno le soluzioni AMD quando le differenza sul processo produttivo si saranno ridotte o annullate.
Questo ritengo essere il vero, concreto vantaggio di ARM sul Intel.
E sicuramente è uno dei grandi vantaggi, ma non solo per ARM, ma anche per chi acquista.
Acquistare ARM è decisamente più desiderabile per chi produce dispositivi, perchè troverà sempre concorrenza e possibilità di avere un prodotto come serve a lei, e non dovrà sottostare alle scelte di un singolo produttore.
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