G.Fast e connettività DSL fino a 1Gbps nel prossimo futuro di Broadcom
Broadcom ha svelato oggi alcuni chip DSL compatibili con il nuovo standard G.fast, tecnologia con la quale risulta più conveniente la banda ultra-larga nelle case
di Nino Grasso pubblicata il 22 Ottobre 2014, alle 15:01 nel canale TLC e MobileG.fast è una tecnologia DSL (Digital Subscriber Line) in fase di sviluppo che consente velocità dai 150Mbit/s al Gbps su brevi distanze. Il suo corretto funzionamento è garantito esclusivamente entro i 250 metri, con un degrado sensibile delle performance già dopo poche decine di metri. In paragone, le tecnologie VDSL attualmente utilizzate riescono a percorrere agevolmente distanze dieci volte superiori.
Nato come standard dalla ITU (International Telecommunication Union), G.fast potrebbe dare un grosso contributo allo sviluppo di reti fiber-and-copper, in cui i dati vengono distribuiti fino ai cabinet vicino alle case, per poi sfruttare i cavi in rame già esistenti per raggiungere i singoli utenti. Si tratta di una tecnologia che potrebbe permettere la diffusione della fibra a costi ben inferiori a quelli attuali, e che grazie alle ultime scoperte potrebbe non influenzare le prestazioni massime ottenibili.
Allo studio di G.fast, al momento, troviamo Huawei, la cui tecnologia viene testata da Alcatel-Lucent's Labs e BT, ai quali si aggiunge Broadcom, nel tentativo di rivendere la propria architettura hardware ai provider internet, che a loro volta la distribuiranno all'utente finale. Broadcom offrirà sia soluzioni back end per la gestione e la manutenzione dei servizi erogati, sia i sistemi necessari per l'utente finale per sfruttare le nuove tecnologie.
Il nuovo Broadcom BCM65200/900 sarà una soluzione "estremamente efficiente dal punto di vista energetico", scrive la società all'interno del comunicato ufficiale, in grado di garantire "il supporto alle architetture FTTdp (Fiber To The distribution point) basate su standard G.fast". Il chip sarà logicamente retrocompatibile con le precedenti reti VDSL e ADSL. Broadcom offre anche BCM63138, un chip pensato per il consumatore, con il quale potrà ricevere a casa i vantaggi delle nuove tecnologie, fra cui il throughput massimo di 1Gbps attraverso connessioni in rame.
Broadcom non ha specificato una data esatta per l'arrivo dei nuovi chip sul mercato consumer, e non ha quantificato l'interesse dei provider internet in tutto il mondo. In Italia una tecnologia del genere potrebbe aiutare enormemente la diffusione della fibra anche in località non troppo centrali, tuttavia l'unico operatore telefonico riportato nell'annuncio e apparentemente interessato ai nuovi chip Broadcom è Swisscom.
38 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIo sono a 400 metri, quindi già fuori dai giochi !
hanno dimenticato di specificare "all'estero" ( se per costi si intende quelli a carico del consumatore ), qui in Italia un "progresso" è inteso solo nell'aumento dei profitti delle aziende e non del benessere pubblico. Una su tutte telecom che ancora va in giro spacciando a 48 euro mensili la sua poderosa 7 mega DL 512 UP nominali che a stento arrivano alla metà effettivi
Se invece i costi sono intesi quelli a carico delle aziende di distribuzione ok, i conti potrebbero tornarmi
Non è per niente paradossale.
La velocità ottenibile dipende dalla larghezza di banda del mezzo di trasmissione.
Un semplice cavo telefonico a 2 conduttori appaiati ha una larghezza di banda più bassa di un canale radio a 20 GHz, per esempio. Quindi è più lento.
Dopo tutto le fibre ottiche veicolano una radiazione elettromagnetica a frequenza luce visibile ma dal punto di vista teorico sia il rame, che "l'etere" delle onde radio, che il vetro della fibra ottica conducono sempre la stessa cosa, cioè una onda elettromagnetica. Naturalmente hanno lunghezze d'onda diverse ma sempre onde elettromagnetiche sono e rispondono alle stesse leggi della fisica, semplificando un po' le cose.
La velocità ottenibile dipende dalla larghezza di banda del mezzo di trasmissione.
Un semplice cavo telefonico a 2 conduttori appaiati ha una larghezza di banda più bassa di un canale radio a 20 GHz, per esempio. Quindi è più lento.
Dopo tutto le fibre ottiche veicolano una radiazione elettromagnetica a frequenza luce visibile ma dal punto di vista teorico sia il rame, che "l'etere" delle onde radio, che il vetro della fibra ottica conducono sempre la stessa cosa, cioè una onda elettromagnetica. Naturalmente hanno lunghezze d'onda diverse ma sempre onde elettromagnetiche sono e rispondono alle stesse leggi della fisica, semplificando un po' le cose.
bhe aspetta: su cavo in rame e nell'etere viaggiano elettroni, sulla fibra fotoni. Sono proprio particelle distinte
da ignorante in materia mi chiedevo:
ma se garantiscono fino a 250mt di distanza dalla centrale/armadio, a questo punto non conviene utilizzare un cavo ethernet?
costa di più?
arriva massimo a 90mt se non è rilanciato?
è più degradabile dall'ambiente?
Per mettere l'ethernet la devi tirare fino all'armadio di strada e mentre in alcuni casi si può fare a bassi costi (es. da me è così, ma sto anche a meno di 40m dall'armadio), nella maggior parte dei casi non è così.
Ossia devi spaccare strade ed altro per tirare l'ethernet ed a quel punto spaccare per spaccare tiri direttamente la fibra.
Questa tecnologia invece dovrebbe permettere alte velocità (su brevi distanze) sull'infrastruttura già esistente (alias il doppino telefonico).
Difatti avrebbe un parco utenti troppo limitato per usarla in questo modo.
Come spiega l'articolo, il target è quello del FTTC, in modo da poter trasmettere dalla "colonnina" a casa sfruttando il normale cavo di rame.
Dimentichi un fattore tutt'altro che secondario: l'affidabilità del mezzo.
Naturalmente il cavo è molto più affidabile, con tutto ciò che ne consegue.
Certo, con una larghezza di banda sufficiente l'overhead viene comunque assorbito.
ma se garantiscono fino a 250mt di distanza dalla centrale/armadio, a questo punto non conviene utilizzare un cavo ethernet?
Qui si parla di riuso delle infrastrutture, in questo caso del cavo di rame che collega la centralina all'abitazione.
Questa tecnologia permette di sfruttare il doppino già posato, mentre se devo posare un nuovo cavo, il cavo "ethernet" come suggerisci, tanto vale posare direttamente fibra e fare una FTTH.
Nell'etere non penso proprio che viaggino elettroni
Le onde elettromagnetiche (tra cui la luce visibile è un caso particolare) sono quantizzate dai fotoni in qualunque mezzo.
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