Google e la NASA sperimentano il processore quantistico D-Wave X2
Il progetto di computazione quantistica in collaborazione tra Google e NASA adotta un nuovo processore quantistico di D-Wave Systems che opera a temperature prossime allo zero assoluto
di Andrea Bai pubblicata il 29 Settembre 2015, alle 16:21 nel canale Scienza e tecnologiaIl Quantum Artificial Intelligence Lab, progetto congiunto sulla computazione quantistica portato avanti da Google, NASA e Universities Space Research Association, ha annunciato un accordo pluriennale per l'installazione di D-Wave 2X, il processore quantistico ad oggi più avanzato disponibile al mondo annunciato lo scorso mese di agosto. Con oltre 1000 qubit, è il sistema più potente di questo tipo e sarà messo ad operare per Google e per la NASA.
D-Wave Systems è una società canadese che già da qualche anno realizza processori per la computazione quantistica. I processori D-Wave sono basati sulla ricottura quantistica o quantum annealing(un metodo per trovare il minimo globale di una data funzione oggettiva su un dato set di soluzioni candidate tramite un processo che fa uso di fluttuazioni quantistiche) e destinati alla risoluzione di problemi di ottimizzazione.
"Lavorare con i processori D-Wave ci ha aiutato a sviluppare e affinare i modelli di ricottura quantistica. Non vediamo l'ora di proseguire con i progressi che derivano da ogni generazione dei sistemi D-Wave" ha dichiarato Hartmut Neven, responsabile dei Quantum Artificial Intelligence Lab in un comunicato. I più di 1000 qubit del D-Wave 2X sono, nel concreto, circuiti semiconduttori che operano a meno di 15 millikelvin, ovvero una temperatura 180 volte inferiore a quella dello spazio interstellare e prossima allo zero assoluto.
Sebbene i nuovi processori saranno messi al lavoro il prima possibile per saggiarne le capacità computazionali, sussistono ancora dubbi sull'efficacia dell'approccio di D-Wave Systems alla computazione quantistica. Alcuni benchmark sui precedenti modelli di processori non hanno permesso di trovare la prova della cosiddetta "Quantum speedup", cioè l'incremento esponenziale nella potenza di calcolo che rende la computazione quantistica così interessante. D-Wave Systems ha proposto benchmark alternativi che mostrano prestazioni vicine allo speedup ma secondo molti esperti il dibattito è ancora lungi dall'essere risolto.
In ogni caso le soluzioni di D-Wave non sono gli unici giocattoli nelle mani di Google per quanto riguarda la computazione quantistica. Lo scorso anno l'azienda di Mountain View ha infatti assoldato un gruppo di scienziati dell'UC Santa Barbara specializzato in questo campo. Laddove l'approccio di D-Wave è quello di usare centinaia di qubit con elevati tassi d'errore, il team accademico opera con un numero inferiore di più affidabili qubit, faticando comunque a mantenere bassi tassi d'errore alle dimensioni della macchina della D-Wave. Resta da vedere quale modello porterà gli esiti migliori, ma chiunque sia a prevalere Google potrà avere il diritto di prelazione nella scelta.
19 Commenti
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Pare la supercazzola
Mi chiedo quanti anni ancora ci vorranno prima che la tecnologia quantistica entri nelle case di tutti.. a braccio mi sa che una ventina ci vogliono. Dieci ad essere ottimisti..
Mi chiedo quanti anni ancora ci vorranno prima che la tecnologia quantistica entri nelle case di tutti.. a braccio mi sa che una ventina ci vogliono. Dieci ad essere ottimisti..
Sono processi lunghi, sopratutto per tecnologie rivoluzionarie.
Poi magari fanno la scoperta del secolo e si velocizza tutto di un fattore 10... come è successo con i transistor che hanno sostituito le valvole: da allora l'evoluzione dei pc ha preso a volare.
Speriamo capiti ancora
Poi magari fanno la scoperta del secolo e si velocizza tutto di un fattore 10... come è successo con i transistor che hanno sostituito le valvole: da allora l'evoluzione dei pc ha preso a volare.
Speriamo capiti ancora
Eh speriamo sì.
Ma ci sono in gioco limiti fisici non da poco.. non so se andrà così bene come è andata col silicio. Ma spero tanto di sbagliarmi.
Sta di fatto che già si parlava di processori quantisitci nel 2002.. dodici anni e ancora praticamente nulla all'orizzonte..
Quindi? Finalmente saranno in grado di preparare il famigerato caffé?
In soldoni questo approccio cosa ci dovrebbe cambiare? Non avremo più a che fare con imput elettrici? Cambierà il tipo di trasmissione? I chip non saranno più di silicio ma di.. boh?
Mi è sempre sembrata troppo distante come tecnologia ma a quanto pare dovrò prima o poi interessarmi.
CIAWA
Mi chiedo quanti anni ancora ci vorranno prima che la tecnologia quantistica entri nelle case di tutti.. a braccio mi sa che una ventina ci vogliono. Dieci ad essere ottimisti..
Beh normale che i "supercomputer" lavorino a temperature prossime allo zero assoluto, dato che i particolari materiali usati hanno bisogno di lavorare in regime di superconduttibilità per raggiungere la massima efficenza.
Poi magari domani il nostro PC di casa avrà prestazioni superiori a questo supercomputer, ma chissà che potenza avrà il super computer "zero assoluto" di domani...
Mi chiedo quanti anni ancora ci vorranno prima che la tecnologia quantistica entri nelle case di tutti.. a braccio mi sa che una ventina ci vogliono. Dieci ad essere ottimisti..
Il problema più grosso è il fatto che tutti i vari computer quantistici (o presunti tali) allo stato attuale sono pensati per risolvere un singolo problema e non sono general pourpose come i computer attuali. A meno di scoperte veramente rivoluzionare ci vorranno parecchi anni perché lo diventino e c'è il grosso dubbio se possano mai diventarlo (e almeno per ora si propende verso il fatto che non possano farlo).
In soldoni questo approccio cosa ci dovrebbe cambiare? Non avremo più a che fare con imput elettrici? Cambierà il tipo di trasmissione? I chip non saranno più di silicio ma di.. boh?
Mi è sempre sembrata troppo distante come tecnologia ma a quanto pare dovrò prima o poi interessarmi.
No, non eseguono operazioni impossibili per i normali computer, attualmente servono solo per velocizzare enormemente singoli problemi. Il vantaggio, per ora solo a livello teorico per il pratico a meno di scoperte rivoluzionare ci vorranno decenni, è dovuto al fatto che con n qbit riesci a rappresentare 2^n bit normali di informazioni.
In soldoni questo approccio cosa ci dovrebbe cambiare? Non avremo più a che fare con imput elettrici? Cambierà il tipo di trasmissione? I chip non saranno più di silicio ma di.. boh?
Mi è sempre sembrata troppo distante come tecnologia ma a quanto pare dovrò prima o poi interessarmi.
CIAWA
Quindi finalmente avremo la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto.
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