L'Autorità Bancaria Europea: "Nessuna garanzia per le monete come i Bitcoin"
Un documento per sensibilizzare i consumatori sui rischi associati all'uso delle monete virtuali, proprio quando i Bitcoin acquistano sempre più popolarità anche tra il grande pubblico
di Andrea Bai pubblicata il 13 Dicembre 2013, alle 16:03 nel canale MercatoL'Autorità Bancaria Europea (EBA) ha emesso oggi un documento (PDF a questo indirizzo)per sensibilizzare il pubblico circa una serie di rischi che possono derivare dall'acquisto, dal possesso e dal traffico di moneta virtuale come i Bitcoin. L'EBA fa riferimento in maniera più generica alle valute virtuali, senza riferirsi in maniera specifica ai Bitcoin.
L'Autorità afferma che i consumatori europei non sono protetti da alcuna regolamentazione quando fanno uso di moneta virtuale come mezzo di pagamento e che potrebbero essere esposti al rischio di perdere i propri soldi, aggiungendo inoltre che non vi è alcuna garanzia sulla stabilità del valore di queste monete.
L'EBA sta comunque prendendo in attenta considerazione tutti gli aspetti rilevanti associati alle monete virtuali, allo scopo di determinare se esse possano e debbano essere regolamentate e vigilate in qualche modo. Nonostante le monete virtuali stiano trovando sempre più spazio tra le pagine dei giornali e stiano man mano acquistando sempre più popolarità, i consumatori devono prestare attenzione ai possibili rischi associati a questo nuovo paradigma monetario.
L'EBA sottolinea infatti che le piattaforme di scambio di queste monete tendono a non essere regolamentate e che non si tratta di banche che conservano la valuta virtuale come deposito. Allo stato attuale delle cose in Europa non esiste alcuna protezione normativa specifica in grado di proteggere i consumatori da perdite finanziare nel caso in cui una di queste piattaforme di scambio dovesse fallire o uscire dal giro d'affari.
L'Autorità consiglia inoltre di adottare le dovute cautele anche con i portafogli digitali, i wallet, che contengono il "capitale virtuale" dei consumatori in quanto possono essere oggetto di azioni di compromissione. Anche in questo caso non vi sono garanzie sulla possibilità di rientrare in possesso delle somme di denaro virtuale oggetto di eventuali furti. Inoltre nel momento in cui le monete virtuali vengono impiegate per transazioni commerciali i consumatori non possono esercitare alcun eventuale diritto di rimborso secondo le leggi europee.
L'EBA sottolinea inoltre che a fronte dell'ampia possibilità di anonimato offerta dalle transazioni in moneta virtuale, è possibile che queste vengano impiegate per attività criminali, incluso il riciclaggio di denaro. Questo potrebbe portare le forze dell'ordine a chiudere le piattaforme di scambio senza preavviso alcuno, impedendo inoltre ai consumatori di accedere ai propri risparmi virtuali e di entrarne in possesso.
Infine l'Autorità osserva che i consumatori dovrebbero considerare attentamente le possibili implicazioni fiscali per il possesso di somme di denaro virtuale, verifcando quale genere di oneri siano tenuti a rispettare secondo le norme fiscali di ciascun paese.
16 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoA pensarci bene non è molto diverso da quello che accade in Italia: lo stato non sa quanti soldi gli devi e ogni tanto ti chiede il pizzo (sotto forma di studi di settore...o di ipotesi più o meno verosimili su cui c'è l'inversione dell'onere della prova)...potrebbero fare lo stesso con i Bitcoin: per noi Italiani non cambierebbe poi molto.
"Con i vostri soldi fateci quello che volete, ma se vi pigliate l'inculata con i bitcoin, come è molto probabile che avvenga, non venite poi a piangere da noi.
p.s. Preparatevi anche alla gattabuia se la polizia vi stana a commerciare con trafficanti e a usarli come metodi per eludere il fisco.
Con affetto,
i gran capi."
e si che i subprime davano tutele...
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Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".