La carenza di hard disk si riflette sul prezzo dei PC
Le scorte di hard disk dei produttori PC stanno rapidamente esaurendosi e per il quarto trimestre è prevista una differenza del 35% tra domanda e offerta: in arrivo un aumento dei prezzi dei sistemi
di Andrea Bai pubblicata il 29 Novembre 2011, alle 15:08 nel canale MercatoLe consegne globali di hard disk previste per il quarto trimestre 2011 saranno di 110-130 milioni di unità per via delle ripercussioni dovute alle alluvioni verificatesi in Thailandia lo scorso mese di ottobre. Si tratta di stime convergenti sia da parte dei produttori taiwanesi di sistemi PC, sia da uno dei più importanti protagonisti del settore dello storage, Seagate Technologies.
Questo volume di consegne rappresenterà un gap del 35% rispetto alla prevista domanda di 180 milioni di unità e una notevole flessione rispetto alle consegne dello scorso anno, quando nel quarto trimestre furono consegnati 167,5 milioni di hard disk.
Sebbene alcuni produttori di sistemi PC ritengano ottimisticamente che la situazione possa risolversi nel corso del primo trimestre 2012, la maggior parte dell'industria è invece convinta che le ripercussioni si protrarranno almeno fino al secondo trimestre. Nel complesso nel corso del 2012 la produzione potrà gradualmente andare incontro alla ripresa, ma si stima che l'industria degli hard disk avrà bisogno di una finestra temporale dai 9 ai 24 mesi affinché la produzione possa riprendere a livelli normali.
Intanto le scorte dei produttori di PC stanno rapidamente esaurendosi, portando ad una situazione di bassa disponibilità a partire da dicembre che raggiungerà il picco nel corso del mese di febbraio. Per tutto il 2012 i produttori dovranno fronteggiare un incremento dei prezzi degli hard disk, con alcune realtà che stanno già correndo ai ripari: Acer ha infatti recentemente deciso di incrementare del 2%-3% il prezzo dei notebook di nuova produzione a compensazione dell'incremento dei costi delle unità di storage meccanico ed è possibile che anche altre realtà, come Asus e Dell, seguano presto la stessa strada.
In merito alla situazione Jan Vardaman, presidente della compagnia di ricerca e consulenza TechSearch International, ha commentato che l'impatto sulla filiera dell'elettronica causato dalle alluvioni in Thailianda potrebbe essere peggiore dell'impatto che il terremoto in Giappone dello scorso 11 marzo ha avuto sul settore tecnologico.
25 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infol'altro 75% credo che possa aumentare la produzione, tutto il resto è speculazione
io non comprero' +nulla
che se un pc di costo al publico di 600 euro
il produttore invece di venderlo a 300 euro lo vende a 306/309
quindi l'aumento medio e' di 5 euro che si assorbirebbe nella catena di vendita
WD dovrebbe avere il 60% della produzione in Thailandia mentre Seagate un pò meno.
Oltre hai danni alle fabbriche dovete anche aggiungere i problemi generali che l'alluvione ha portato. Infrastrutture, rete di trasporti, etc.. che vanno ulteriormente a pesare sui danni diretti alle fabbriche.
Mi pare chiaro che l'aumento dei prezzi sia giustificato...
quoto
di fronte ad un dramma come quello di un alluvione stiamo a pidocchiare per dei rincari su di un bene completamente superfluo come un hard disk...speculazione o no non è mica la morte...basta aspettare...o spendere 70 euro in più e punto.
WD dovrebbe avere il 60% della produzione in Thailandia mentre Seagate un pò meno.
Oltre hai danni alle fabbriche dovete anche aggiungere i problemi generali che l'alluvione ha portato. Infrastrutture, rete di trasporti, etc.. che vanno ulteriormente a pesare sui danni diretti alle fabbriche.
Mi pare chiaro che l'aumento dei prezzi sia giustificato...
Oggi mi hanno detto 165+iva
L'ho lasciato lì
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