MX3D, la stampa 3D per costruire un ponte direttamente in loco

MX3D, la stampa 3D per costruire un ponte direttamente in loco

Una startup olandese unirà le due sponde di un canale di Amsterdam grazie all'impiego di due particolari robot capaci di estrudere e saldare il metallo direttamente in loco. Una declinazione della stampa 3D per realizzare oggetti funzionali di grandi dimensioni

di pubblicata il , alle 16:29 nel canale Scienza e tecnologia
 

Per mostrare le infinite potenzialità della stampa 3D una startup olandese, MX3D, sta per sperimentare la costruzione di un ponte d'acciaio al di sopra di un canale della città olandese di Amsterdam. La costruzione del ponte avverrà direttamente in loco, grazie ad una coppia di robot e al principio "Printing Outside the box".

"Quello che differenzia la nostra tecnologia dai tradizionali metodi di stampa 3D è che abbiamo lavorato secondo il brincipio Printing Outside the box. Stampando con robot industriali a 6 assi non siamo più vincolati ad uno spazio di lavoro cubico dove tutto deve accadere. Stampare un ponte funzionale a grandezza naturale è il modo migliore per mostrare le infinite possibilità di questa tecnica" afferma Tim Geurtjens, CTO di MX3D.

[HWUVIDEO="1848"]MX3D, un ponte in metallo costruito con la stampa 3D[/HWUVIDEO]

I robot saranno collocati su un lato del canale, iniziando a creare i supporti sui quali essi stessi scorreranno per disegnare la sezione mediana del ponte e facendosi strada fino all'altro lato del canale. I robot utilizzati sono in grado di fondere il metallo, estrudendolo e saldandolo assieme man mano che la stampa procede e creando così complesse strutture a mezz'aria.

Joris Laarman, progettista che lavora al progetto, afferma: "Questo ponte permetterà di mostrare in che modo la stampa 3D può entrare nel mondo degli oggetti funzionali su larga scala, con l'impiego di materiali sostenibili e come possa consentire una libertà di forma senza precedenti".

Al progetto collaborano, tra gli altri, la società di costruzioni Heijmans, la software-house Autodesk e Lenovo. La località in cui verrà realizzato il ponte verrà svelata presto. "Il simbolismo del ponte è una bellissima metafora per connettere la tecnologia del futuro con la vecchia città, in un modo che porti il meglio di entrambi i mondi" ha concluso Laarman.

7 Commenti
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Ares1716 Giugno 2015, 17:20 #1
Originariamente inviato da: Bivvoz
"Stamperemo il ponte sullo stretto di Messina"


Credo che sia realizzabile (con i dovuti accorgimenti).
Lo immagino tipo una tela di ragno, struttura fitta, flessibile, resistete e leggerissima paragonata alle costruzioni classiche
bobafetthotmail16 Giugno 2015, 20:04 #2
Sì DANNAZIONE!!

E il ponte sembra una struttura organica, è un frattale, comune in natura (alberi ad esempio, ma un pò tutto in realtà.

FIGATA!!!!!!!!!!!!

Link ad immagine (click per visualizzarla)
marchigiano17 Giugno 2015, 00:46 #3
potrei stamparci i ponti che faccio con pontifex...
Mparlav17 Giugno 2015, 09:09 #4
Originariamente inviato da: bobafetthotmail
Sì DANNAZIONE!!

E il ponte sembra una struttura organica, è un frattale, comune in natura (alberi ad esempio, ma un pò tutto in realtà.

FIGATA!!!!!!!!!!!!


Più che gli alberi, penso che i ragni siano una grandissima fonte d'ispirazione, sia per strutture che per materiali

Comunque, vorrei vedere le prove sui materiali delle strutture finite ma la tecnologia appare promettente
the_joe17 Giugno 2015, 09:13 #5
Originariamente inviato da: Mparlav
Più che gli alberi, penso che i ragni siano una grandissima fonte d'ispirazione, sia per strutture che per materiali

Comunque, vorrei vedere le prove sui materiali delle strutture finite ma la tecnologia appare promettente


Sicuramente.

Interessante il discorso del macchinario autoportante che costruisce "nel vuoto"

Restano da testare la resistenza del prodotto finito e i costi sia in termini di energia che di tempo, ma la tecnologia è molto promettente, poter programmare dei macchinari a controllo numerico che procedono in autonomia, evitano oltre che i rischi per gli uomini, anche il trasporto di manufatti pesanti e la loro messa in opera.
Mparlav17 Giugno 2015, 09:25 #6
Originariamente inviato da: the_joe
Sicuramente.

Interessante il discorso del macchinario autoportante che costruisce "nel vuoto"

Restano da testare la resistenza del prodotto finito e i costi sia in termini di energia che di tempo, ma la tecnologia è molto promettente, poter programmare dei macchinari a controllo numerico che procedono in autonomia, evitano oltre che i rischi per gli uomini, anche il trasporto di manufatti pesanti e la loro messa in opera.


In termini di tempo, hai il vantaggio di poter lavorare quasi sempre 24/7, salvo condizioni meteo davvero avverse (molto più di quanto servirebbe per bloccare un normale cantiere con operai umani).
Non è una pacchia per nessuno montare delle carpenterie in acciaio a -10 C° con saldature e/o imbullonature.

Ci sarà sempre necessità di personale in loco per il controllo, perchè nulla è veramente automatizzato.

Ciò che mi preoccupa di più è che gli architetti potranno sbizzarrirsi con strutture ancor più "improponibili"
bobafetthotmail17 Giugno 2015, 10:53 #7
Originariamente inviato da: Mparlav
Più che gli alberi, penso che i ragni siano una grandissima fonte d'ispirazione, sia per strutture che per materiali
sempre frattali sono.

Comunque, vorrei vedere le prove sui materiali delle strutture finite ma la tecnologia appare promettente
I robot sono solo degli esecutori eh, il progetto lo fa un umano come sempre. Tra i vari sponsor c'è anche AutoDesk (per ovvie ragioni).

Solo che potendo estrudere/saldare con un robot puoi sbizzarrirti tanto, ma tanto tanto.

Ciò che mi preoccupa di più è che gli architetti potranno sbizzarrirsi con strutture ancor più "improponibili"
Meglio, con questi cosi gli ingegneri che rendono possibili i vaneggiamenti degli architetti devono tener conto di meno fattori, ad esempio adesso bisogna tenere conto anche del come assemblare le cose e come fargli manutenzione se si danneggiano.

Con un robot a fare il lavoro sporco te la cavi con molto meno che con strutture progettate per assemblatori/manutentori umani.

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