Servizi a pagamento non richiesti: ecco cosa chiede il Garante agli operatori telefonici

Servizi a pagamento non richiesti: ecco cosa chiede il Garante agli operatori telefonici

Già pubblica la prima delibera che affronta il problema dell'attivazione non richiesta dei servizi cosiddetti Premium sui telefoni cellulari. Sono tre le richieste più importanti dell'Autorità

di pubblicata il , alle 09:41 nel canale TLC e Mobile
 

Sono tre i punti più importanti della nuova delibera dell'Autorità Garante delle Comunicazioni, che mira a colpire la diffusione dei servizi Premium attivabili sui telefoni cellulari a totale insaputa dello stesso utente. Si tratta di una problematica più viva che mai, dal momento che di recente ha rappresentato la causa di un'ingente multa dell'Antitrust rivolta ai principali giocatori del mercato della telefonia mobile italiana.

Per porre fine, o comunque ridimensionare, il fenomeno delle attivazioni involontarie di servizi premium, l'Autorità prevede (come riporta La Repubblica) tre nuove regole che gli operatori dovranno osservare. La prima regola impone che per abilitare un nuovo servizio su una SIM sarà necessario "l'esplicito consenso" da parte del possessore mediante la digitazione del relativo numero telefonico. Una piccola osservanza che stabilisce la volontarietà nell'atto della sottoscrizione e che potrebbe difendere l'utente sin dalla radice del problema.

Venendo eliminato il processo automatico di consegna del numero ai fornitori terzi di servizi da parte dell'operatore, sarà lo stesso utente a portare a compimento l'operazione con qualcosa che non può essere involontario. Una seconda regola, fra quelle più interessanti previste dall'Agcom, richiede il lancio di sistemi specifici e semplificati per ottenere il rimborso delle spese di sottoscrizione non volute. Fino ad oggi gli operatori si sono mostrati parecchio riluttanti a restituire il costo delle sottoscrizioni involontarie, limitandosi spesso a disabilitare il servizio Premium dal contratto del cliente.

La terza misura prevede invece la realizzazione degli standard per la stesura di una "bolletta trasparente", tematica già trattata dall'Antitrust. La bolletta dovrà mostrare con chiarezza alcune informazioni sensibili, quali il sovrapprezzo nel costo finale dovuto ad ogni singolo servizio, fra quelli non basilari, e la scrittura del codice di migrazione in un formato più chiaramente leggibile. Tali novità saranno previste anche per le bollette dei contratti di rete fissa e permetteranno agli utenti di ricevere informazioni più specifiche relativamente al costo richiesto per il pagamento dei servizi realmente sfruttati e di quelli non richiesti.

Anche l'Agcom punta a rendere più semplici le procedure di contatto con gli operatori telefonici cercando di dare all'utente la possibilità di rinunciare agli abbonamenti non voluti non solo tramite raccomandata A/R, ma anche attraverso modalità digitali (quali l'email). Anche le nuove direttive dell'Autorità Garante delle Comunicazioni dovranno passare al vaglio pubblico entro i prossimi 60 giorni e sono soggette a modifiche. In ogni caso, quindi, dovremo aspettare la primavera per verificare quali saranno i reali vantaggi per noi utenti.

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